L’incontro tra Marino e l’orso è una storia che affonda le proprie radici in una leggenda.
Marino e Leo dimoravano da qualche tempo sul Monte Titano quando vennero chiamati a Rimini dal Vescovo Gaudenzio, che informato della loro fama aveva desiderio di conoscerli.

Al ritorno una sgradita sorpresa si presentò a Marino.
Infatti, entrando nel suo orto, trovò il suo fedele asino prezioso aiutante nel lavoro nei campi divorato da un orso ancora presente.
Marino non si fece intimidire dalla visione del feroce orso, anzi preso atto del danno che gli aveva arrecato uccidendo l’animale che lo aiutava nel lavoro, gli disse che d’ora innanzi avrebbe preso il suo posto, compiendo i suoi servizi.

Davanti alla risolutezza di Marino l’orso divenne docile, si fece mettere le briglie e la sella e prese il posto dell’asinello.

L’orso e Marino sono riprodotti da un altro scalpellino sammarinese Romeo Balsimelli anche all’interno della Chiesa di San Pietro, nella cripta.

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