La Basilica del Santo, o Pieve, è stata progettata e costruita a partire dal 1826 da Antonio Serra, architetto bolognese, sull’area dell’antica Pieve cinquecentesca che fu demolita per far posto alla nuova Pieve di San Marino.

Una grave perdita per la storia dell’arte, in quanto fu cancellato uno dei primi monumenti cristiani in Italia di stile preromanico.
È il principale edificio sacro del Paese perché conserva le reliquie di San Marino, fondatore della comunità sammarinese.

L’attuale Basilica, consacrata nel 1855 è in stile neoclassico con un pronato di colonne corinzie.
Il massiccio campanile già romanico fu ricostruito nel ‘600. L’interno è a tre navate con sette altari.

A sinistra dell’altare maggiore si può apprezzare il trono dei Capitani Reggenti, opera del ‘600.
Al di sotto dell’altare una piccola urna contiene le ossa di San Marino; a destra in un monumento in marmo c’è una teca d’argento che contiene la parte superiore del cranio del Santo.

Sulla destra della Basilica del Santo si trova la chiesetta di San Pietro, del XVI sec, rimaneggiata intorno al 1826.
Vi si accede attraverso la sagrestia per mezzo di una scala ricavata nel campanile della Basilica maggiore.

L’abside della chiesa di San Pietro è interamente formato dalla viva roccia: in essa sono scavate due nicchie che la tradizione popolare indicava come letti di San Marino e San Leo e alle quali i fedeli attribuiscono proprietà taumaturgiche.

Sull’altare marmoreo del sec. XVII, donato dal musicista romano Antonio Tedeschi nel 1689, troneggia la statua di San Pietro, opera dello scultore Enrico Saroldi.

Sotto alla chiesa fu costruita nel 1914 la cripta in pietra dove è conservata l’urna in cui per molti secoli riposarono le ossa del Santo.

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